Una buona settimana!

Venerdì si è chiusa la prima settimana di scuola. Ho lasciato in sospeso il mio post perché volevo vedere come si evolveva la settimana e non lasciarmi condizionare dalla prima giornata che nel bene o nel male rimane sempre la prima.

Devo dire di essere positivamente impressionato dal modo in cui Elisabetta si è adattata al cambiamento e da come non si sia fatta intimorire ne dal nuovo ambiente ne dalla lingua.

Ma fatemi fare un flashback, riprendendo da Lunedi mattina…

Dopo averla lasciata nella sua nuova classe mi sono diretto in ufficio, leggermente sollevato, perché non ho dovuto consolare pianti, ne farmi staccare le braccia dal collo; sono uscito dalla classe da papà quasi tranquillo. Appena in macchina, ho chiamato Mamma, per raccontarle cosa era successo e tranquillizzarla … perché entrambi abbiamo vissuto la vigilia con ansia.

Chi vive l’esperienza a distanza spesso soffre di più, perché l’attesa snerva, ed ogni minuto aspettando informazioni fa galoppare pensieri funesti.

E’ quello che ho vissuto nel pomeriggio, attendendo dalle 16 alle 16:30 notizie provenienti dalla scuola. Chissà cosa stava succedendo … forse pianti isterici e perciò non mi possono chiamare … forse non vogliono dirmi che è stato un disastro. Ed invece… arriva un messaggino: tutto benone!!! Chiamo io perché ho bisogno di sapere di più!

Insomma la prima giornata sembra essere andata molto bene. Elisabetta ha giocato, ha detto che si è divertita e soprattutto vuole ritornarci! Beh ragazzi, meglio di cosi…

Ed infatti la settimana è volata senza troppi problemi. Le mattine seguenti siamo andati insieme, mamma ed io, perché  con le nonne a darci una mano per le prossime due settimane,  possiamo assimilare con calma il nuovo ritmo. A tendere, quando ritorneremo soli, i turni saranno i seguenti: io la mattina, e Mamma, che da ottobre farà il part-time, la recupererà il pomeriggio alle 16.

La mattina, l’accoglienza nella scuola nuova è in cortile, a meno di clima ostile. Ed in queste mattine abbiamo visto molti pianti e tante facce tristi. In cerchio attorno alle maestre una bella quantità di papà e mamme con bambini incollati al collo o alle gambe, attendono che la propria maestra si liberi per farsi aiutare nel difficile momento del distacco. Anche Elisabetta, tuttavia ci ha stretto forte la mano in questi giorni. Ma appena la maestra Leslie si avvicinava, lei le dava la mano e dopo averci baciato ci diceva: buon lavoro Mamma e papa! Non è ancora un ciao senza paura. La faccina è ancora un po’ triste; ma il pomeriggio è sempre tornata a casa felice, sorridente e distrutta di stanchezza.

Ora, dopo tutte queste ansie ci godiamo il week end, recuperando le energie per la nuova settimana da affrontare. E’ un cambio importante di orari per nostra famiglia, visto che per un anno, non vivendo ancora nel comune della scuola, la logistica è complicata. Ma speriamo che dopo questa piccola sofferenza, potremo vivere ancora meglio questa bellissima esperienza in Lussemburgo!

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