La lavatrice ballerina 

Ero indeciso se intitolare questo post “7 minuti di lettura” o “la lavatrice ballerina”. Ho deciso di optare per la seconda, dato che è il vero motivo di questa memoria. Ma partiamo dall’inizio. La nostra lavatrice avrebbe compiuto 5 anni a luglio. Dopo una lunga e attenta analisi prematrimoniale, l’avevamo scelta per lavare i panni in famiglia. Un piccolo gioiello ai nostri occhi, che sfortunatamente nessuno dei nostri invitati ci ha voluto omaggiare. Nessun problema, l’abbiamo comprata noi. Questo non per fare polemica ma solo per dire che l’avevamo voluta fortemente.  Era una Candy. Ma in realtà silenziosissima…

Quando ci siamo trasferiti non abbiamo avuto il benché minimo dubbio: anche lei sarebbe venuta con noi. Mi ricordavo addirittura dove erano stati messi i vari bulloni e le viti, essenziali per bloccare il cestello durante il trasporto. Mi era rimasto impresso il racconto degli zii ricchi di Ginevra che avevano buttato via la loro proprio per questa inesperienza.

Qualcosa pero deve essere andato storto. Forse la piccola Candy aveva preso gusto a spostarsi. Fatto sta che dopo pochi mesi dal suo trasloco c’è stato l’inizio della sventura.

Per capire meglio di cosa sto parlando, bisogna premettere che qui in Lussemburgo è usanza, posizionare la propria lavatrice in una sala apposita, dove ognuno ha la propria lavatrice e quasi tutti anche l’asciugatrice; solitamente una sopra l’altra. Nel nostro palazzo è così. Non c’è scelta. Ma devo dire che alla fine non è una brutta soluzione. Solo un po’ antipatico quando a mezzanotte, in ciabatte e pigiama, mi tocca recuperare i panni dimenticati da ore di sotto.

Arrivo al dunque, ma manca un piccolo dettaglio. Nella nostra lavanderia le lavatrici sono posizionate sopra un rialzo largo a sufficienza per posizionarle e lungo quanto tutta la stanza. Probabilmente sotto ci passano i vari scarichi. Perché è importante? Perché qualche settimana dopo la nostra installazione, il mio vicino di casa mi ha suonato alla porta dicendomi che c’era qualche cosa che non andava con la nostra lavatrice. Ah si faccio io? Vado a vedere subito, grazie! Quando sono sceso e ho aperto la porta della lavanderia ho trovato una scena agghiacciante. La nostra lavatrice si trovava sottosopra in mezzo alla stanza, con l’oblo rivolto verso il pavimento e una fontana che usciva dal rubinetto dell’acqua, lasciato aperto dal tubo di scarico completamente divelto. Probabilmente i piedini non erano regolati a dovere o magari i pesi nel trasporto si erano mossi, fatto sta che la lavatrice non era ben ben bilanciata e durante la centrifuga si è mossa. A causa del (maledetto) gradino, ballando, è rotolata a terra facendo un disastro mai visto.

Tra le imprecazioni e la paura che i vicini mi scotennassero vivo, ho ripristinato la situazione. Incredibilmente la lavatrice seppur leggermente ammaccata, funzionava ancora. E dopo una bella centrifuga ho estratto i panni e come un ninja mi sono rifugiato in casa.

Dopo quell’incredibile episodio, tutto sembra risolto. Avevamo regolato i piedini, schiacciato la lavatrice il più vicino possibile al muro. E a parte qualche piccola danzetta qua e la, non era mai arrivata oltre al bordo. Forse una volta era rimasta legerissimamente in bilico… ma fino a dicembre tutto bene. Esatto, dicembre. Questa volta l’inquilino del piano di sopra mi ha suonato dicendomi che la lavatrice aveva un problemino. OOOOOOOH NOOOOOOOOO!!!!

Stessa scena, ma con più acqua e più testimoni! Eravamo fregati! Mocio, spugna e con tanta fatica, abbiamo ripristinato la situazione. Anche stavolta. Ma per la piccola Candy era la definitiva condanna a morte.

Questo tipo di cambiamenti non sono mai immediati nella nostra famiglia. Ci abbiamo messo solo 3 mesi e 4 visite al negozio di elettrodomestici per decidere con che cosa sostituire la traditrice Candy. È lecito chiedersi: “ma in questo tempo come avete fatto?” Ammetto di aver pensato di usare a scrocco le lavatrici degli altri a notte fonda, ma per evitare di essere radiato dal palazzo abbiamo optato per lavare tutto eliminando la centrifuga. Poi, dopo aver tirato una monetina, Mamma o io scendevamo con libro e per 7 minuti, rimanevamo in attesa che si completasse il lavaggio, pronti a placcare la danza della maledetta. Sono stati i mesi dove ho letto di più da quando è nata Elisabetta. 7 minuti di pace e isolamento, affiancati a qualche imbarazzante incontro con i vicini che, qualche volta, entrando di soppiatto in lavanderia, ci beccavano immersi nella lettura con il sedere appoggiato alla lavatrice per non farla muovere.

Oggi Candy se n’è andata. E io sono tornato illetterato.

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