Progressi

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Questa mattina siamo andati al nido prestissimo: 8:20. Non è stata una nostra iniziativa, ovviamente. Ma della maestra Aurélie. Secondo loro era meglio far iniziare [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] prima, in modo da regolarla anche con il ritmo degli altri e non farla arrivare già stanca al nido. Sulla prima affermazione concordo. Sulla seconda ho qualche dubbio. Anche perché gli altri giorni ho prelevato [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] direttamente dal letto e con ancora gli occhi chiusi la tele-trasportavo al nido. Forse anche per quello non faceva una piega quando me ne andavo: era ancora addormentata.

Comunque ieri sera da vera ragazza della notte, a mezzanotte, era ancora li che giocava della più bella. Alla mezza siamo riusciti finalmente a metterla nel letto, addormentata. Quasi incredibilmente siamo riusciti a riposare perché [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] ha tirato senza pause fino alle sei di questa mattina.

Al momento di svegliarla, sentiamo che la fronte era un pochino calda. Naaaaa ci risiamo! 37.3 Che si fa? Dopo un consulto telefonico con le maestre decidiamo di provare lo stesso, visto che sembrava abbastanza arzilla. L’accordo era che nel caso ci fossero stati dei problemi mi avrebbero chiamato per recuperarla.

Il nido la mattina presto è un delirio. Non di bambini ma di macchine di genitori che impazziti e in ritardo creano colonne da e verso la scuola. Riusciamo per un pelo a schivare l’ingorgo e ci presentiamo alla porta con un bel sorrisone: ore 8:20, incredibilmente in anticipo.

Al momento dei saluti [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] non fa una piega. Va in braccio alla maestra, e mentre le do due bacini (a [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] ovviamente), lei  si distrae e  guarda in giro. Perciò mi faccio coraggio e rientro a casa. Una volta solo mi salgono come sempre i sensi di colpa. Penso che avrei potuto tenerla io, a casa a guarire meglio. Tanto non ho niente da fare.

In realtà qualcosina c’è sempre da fare … tipo sistemare il casino e qualche altra faccenda.

In attesa della chiamata … mi distraggo al computer.

Alle 12:30 arriva la telefonata di [xyz-ihs snippet=”Mamma”] che mi informa di aver sentito il nido e che [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] sembra stare bene. Non ha mangiato molto e dormito praticamente niente.  Ma per il resto sembrava in forma. Mi avrebbero chiamato le maestre per dirmi quando andare a recuperarla nel pomeriggio. Decido quindi che è il momento di mangiare, per evitare di farmi cogliere impreparato. Mi conosco e quando sono danti al mac il tempo vola…

Infatti puntale come un’orologio svizzero, alla prima forchettata mi arriva un messaggio di [xyz-ihs snippet=”Mamma”] che dice: “vai a prenderla: mi ha chiamato Aurelie”.  Merd! Mi ingozzo, mi cambio e schizzo al nido per vedere come sta.

Quando arrivo [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] non c’era. Era stata portata non so dove da Roxanne.  Probabilmente rognava e le hanno fatto fare un giretto per distrarla. La sua faccina tuttavia non era troppo sofferente, sembrava tranquilla. Ma quando mi vede scoppia a piangere e allungando le braccia cicciottelle è venuta in braccio dal suo [xyz-ihs snippet=”Papone”]: brava tatina, tu sai come conquistarmi.

Una volta in braccio tutto benone. Sorrisi alle maestre e uno sguardo come per dire: “Ciao Ciao… io vado a casa!” E cosi è stato.

Ecco qui la cronaca della nostra seconda mezza giornata.  Per concludere a casa tanta nanna, tanta pappa e l’attesa di [xyz-ihs snippet=”Mamma”] per riprendere il sorriso a tutto tondo!

E domani si ricomincia!

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