Il mio mito

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Se qualcuno mi chiedesse chi è il mio mito, non avrei dubbi: sei stata tu nonna! Nella tua vita hai sopportato tante cose: la guerra, l’ingiustizia, la sofferenza, le persone a te più care che ti lasciavano sola ad affrontare questa dura e cinica vita. Ma in tutto questo hai mantenuto il tuo sorriso e la tua dignità senza mai far trapelare un briciolo di tristezza che probabilmente nascondevi in fondo al tuo cuore.

Ti sei presa cura di noi e non ci hai mai fatto mancare niente. Eravamo “una squadra fortissimi”, noi tre insieme. Mi ricordo i tuoi occhi luccicanti quando tornavo da Torino il venerdì sera e il calore della famiglia che riuscivi a trasmetterci. Mi manchi un sacco, ma sono sicuro che adesso stai meglio lassù abbracciata a tutte le persone che ti sono sfuggite via troppo presto.

Le racconterò a [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] di te. Le dirò che se c’è qualche cosa di buono in [xyz-ihs snippet=”Papone”] è di sicuro merito tuo. Sono sempre i migliori che se ne vanno, ma sopratutto quando andate via lasciate un vuoto che è impossibile da colmare.

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One Reply to “Il mio mito”

  1. Una squadra fortissimi.

    Se dovessi usare una canzone per la nonna userei “A te” di Jovanotti, in particolare quella strofa che fa:

    “A te che sei la miglior cosa
    Che mi sia successa
    A te che cambi tutti i giorni
    E resti sempre la stessa”

    Sono felice di questo blog Papone, perché mi stai dicendo un sacco di cose che fino ad oggi mi hai detto solo con gli occhi. E leggerle e condividerle mi alleggeriscono il cuore.

    A te nonnaClara che sei stata sostanza dei giorni nostri e ora sostanza dei nostri sogni.

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