La prima volta da sola.

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Niente,un po come diceva il buon Don Abbondio, anche io penso che “…questo inserimento non sa da fa!”. Stiamo utilizzando il classico metodo della margherita, quella di campo non quella politica, sia chiaro: “Oggi vado, domani sto a casa, oggi vado…”.

Infatti giovedì siamo andati. Ancora un pò debolucci ma ci abbiamo provato. Sembrava che [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] fosse stata colpita solo di striscio dal virus. E quindi per non perdere il ritmo e cercare di non farle perdere l’abitudine del posto e delle maestre ci siamo presentati per il giorno della pappa con loro. Dovevamo arrivare alle 10:00 ma noi tranquilloni ci siamo presentati alle 10:20: tipico.

Appena dentro, ci accoglie Aurélie, la maestra per chi non avesse ancora capito, e mi dice, con il supporto delle colleghe visto che lei parla solo francese:  “… deve andare a fare l’incontro con l’infermiera e poi può tornare per il pranzo alle 12:30″. Ehhhhhh??? Cosa devo lasciare la mia bambina da sola, cosi senza preavviso? Ma è una pugnalata alla schiena. Mi sono trovato spiazzato. Hai presente quando non sai cosa dire e cosa fare e di solito fai una faccia da idiota e dici una frase che non centra niente? ecco.

Mi hanno fatto spiegare ad [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] che me stavo andavo ma che poi sarei tornato a riprenderla. Diciamo che  ci ho provato, ma lei era gia in braccio alla maestra e mentre le parlavo mi voltava le spalle. Insomma…triste e con la coda tra le gambe sono andato.

La prima idea era di rimanere nel parcheggio ad aspettare l’orario di rientro. Poi però sembravo un malintenzionato fuori dal nido per cui ho preso il coraggio a due mani e sono tornato a casa. Era strana senza [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”]: vuota. Ma con un casino mostruoso. Per cui approfittando della sua assenza ho lavato e sterilizzato tutto, cambiando aria e cercando di sistemare il più possibile.

Alle 12:30, preciso come non mai, mi sono presentato al nido. Speravo di vedere [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] tranquilla ma sopratutto di cogliere un grande sorriso nel rivedermi. Ed invece, apro la porta, la trovo in braccio ad Aurèlie e … niente… non mi considerava. Sembrava assonnata e stanca… ma la cosa terribile è che non le interessava niente che ero tornato. Mi hanno detto che si era appena alzata e che era stata svegliata dal pianto degli altri bambini. Sarà … ma il cuore di [xyz-ihs snippet=”Papone”] ha preso una grossa picconata. Tutti questi mesi insieme e questo è il risultato… preferisce stare al nido!

In realtà a sua discolpa diciamo che [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] non era proprio in forma. Infatti non ha mangiato nulla e quando siamo tornati a casa ha dormito tutto il pomeriggio. Sarebbe stata solo l’inizio di un tragico week-end. Ma questa è un’altra storia!

 

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