Inserimento: giorno due!

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Oggi è stato il primo e vero giorno di inserimento nel gruppo di bimbi in cui [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] dovrà crescere nei prossimi mesi. C’era sia [xyz-ihs snippet=”Mamma”] che io. Per fortuna,  perché qui parlano quasi solo francese.

La maestra che seguirà [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] si chiama Aurèlie, sembra simpatica e brava. Speriamo. Di sicuro stamattina si è fatta un quadro di cosa dovrà gestire nei prossimi mesi. Premesso che [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] per ora è la più grande del gruppo, comunque sembra che sia anche la più esagitata.

Giusto per presentarsi al meglio, appena saliti in macchina [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] ha evacuato. Eh,  quando scappa scappa. In più se uno ha certi ritmi e gli sballi così su due piedi la routine, il tuo corpo non riesce immediatamente ad adattarsi. Perciò appena entrati abbiamo salutato Aurèlie con un sorriso e una richiesta: “… eh nous devrions changer [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”]”.

La nostra prima esperienza nell’inserimento perciò è stato il cambio. Le prime volte di qualsiasi cosa in questo asilo sono a carico dei genitori. Per cui abbiamo fatto noi… e con questo abbiamo spuntato una voce sulla lista delle cose da fare. Grandi!

Dopo di che Attila, AKA [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”], ha iniziato a girare per tutta la stanza, senza sosta, cercando di prendere il maggior numero di giochi possibili. In bocca, una bella sbavata e via verso la successiva preda. Così, in questa trance da sovra-eccitazione ha lasciato una scia per tutto il nido, con lo sgomento di un’altra mamma che era li anche lei presumibilmente per lo stesso motivo.

Il massimo dell’imbarazzo c’è stato quando [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] si è avvicinata ad un bimbo, che giocava tutto tranquillo in un angolo della stanza. All’inizio pensavamo volesse accarezzarlo, ma poi abbiamo capito la sua intenzione era molto meno lodevole: voleva rubargli il ciuccio che aveva in bocca! Speriamo che stando con gli altri impari a condividere ma sopratutto a non pretendere l’impossibile. Quest’ultimo è più complicato perché per quel che ne so è un difetto di fabbrica del genere femminile ( qui mi scavo la fossa ).

Alla fine l’oretta è passata velocissima. Ad [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] sembrava non importare che ci fossimo [xyz-ihs snippet=”Mamma”] ed io con lei; ma sono sicuro che con la coda dell’occhio ci curava. Appena saliti in macchina si è addormentata, devastata dall’energia dispersa per esplorare  questo nuovo e divertente posto.

Domani si prova una nuova variante: al nido senza [xyz-ihs snippet=”Mamma”]. Qualcuno deve pagare le bollette e se lei non consegna un lavoro entro giovedì siamo fregati. Per cui [xyz-ihs snippet=”Elisabetta”] fatti piacere [xyz-ihs snippet=”Papone”], perché domani ce la dobbiamo vedere da soli, tu ed io! Fortunatamente c’è pure Aurèlie!

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