L’influenza: che tortura!

In Lussemburgo è sbarcato il freddo! Forse si era perso in qualche sciopero delle correnti, o più semplicemente ha tentato la sorte utilizzando i famosi servizi di TRENORD. Fatto sta che è arrivato e con esso le prime conseguenze. Le passeggiate sono state ridotte anche a causa di qualche sporadica pioggerella. L’abbigliamento si è inspessito, nascondendo le morbide forme di Papone. Ed adesso è necessario stare attenti agli sbalzi termici! Cosa che si sa fin da quando si era bambini. Sento ancora l’eco delle solite e noiose ramanzine: “… copriti la pancia, asciugati i capelli, non stare in mezzo alla corrente, non camminare a piedi nudi… “

Beh noi siamo stati attenti, ma probabilmente Elisabetta non lo sapeva. E così si è beccata l’influenza! Poverina, lei obiettivamente colpa non ne ha! Probabilmente galeotta fu la piscina.  Con quelle docce il cui accesso è attraversato dalla bora, la ragneria Lussemburghese che tiene bassa la temperatura delle vasche ed aggiungiamoci pure un pizzico di ingenuità,  la piccola si è beccata la candelora!

È passata nell’arco di qualche giorno dalla respirazione di Dart Fenner alla croccante respirazione del fumatore accanito. Il tutto accompagnato da uno slimer trasparente che fuoriesce da entrambe le narici. Chiaro no? INFLUENZA

Penso sia capitato a tutti di dimenticarsi il fazzoletto a casa esattamente il giorno in cui inizia a colarti il naso! Con l’ingegno, le maniche e qualche magistrale risucchiata uno se la cava, anche se può risultare leggermente fastidioso e visivamente disgustoso. Poverina Elisabetta non ha nemmeno la consapevolezza che quando starnutisce ha una colata lavica che le minaccia la bocca. Il fatto è che sua maestà (Elisabetta) non gradisce essere toccata in faccia. Già con la pappa è un grido di dolore come se il tovagliolo fosse cartavetrata. Con il naso è ancora peggio.

Purtroppo però, ma solo a fin di bene, Papone ha dovuto infierire tutta la giornata sulle perdite del suo nasino! Mi si stringeva il cuore a vederla così sofferente nel respirare. Nemmeno il ciuccio le dava conforto perché altrimenti andava in apnea!

Perciò, per liberare (diciamo migliorare) le vie respiratore, ho utilizzato il peggior strumento di tortura di ogni neonato: il succhia caccole. Sfido chiunque a riuscire ad estrarne una solida dal naso di un bambino! È come giocare al luna-park con quelle macchinette dove devi afferrare con il gancio manovrabile i peluches sparsi sul fondo! Invece scoperta della giornata, il succhia caccole è ottimo per aspirare i liquidi in eccesso dal naso (succhia-moccio). Non so come mi sia venuta in mente questa geniale trovata. Forse un ricordo del glorioso E.R. (oggi si direbbe Grace Anatomy, ma non avendolo mai visto non so se usano l’aspiratore, come io uso l’aspira caccole!).

Una volta estratto il possibile, senza pietà infierivo con lo spry soluzione marina, per farle un minimo di lavaggio. Concludevo la tortura ripulendo il disastro con il fazzoletto cartavetrato. Penso che fino alla pubertà mia figlia mi odierà e associ la figura paterna a quella di un sadico torturatore! SOB! Ma vi assicuro, l’ho fatto con lo strazio nel cuore ma per il suo bene ci ho messo la determinazione di un serial-killer!

IMG_4440Visto che tanto le mie quote erano scese ai minimi termini ed essendo leggermente “ansioso”  che Elisabetta avesse pure la febbre, ho voluto aggiungere alla tortura la prova della temperatura. Fortunatamente per lei, Mamma (non può che essere stata che lei), ha temporaneamente perso il termometro digitale, quello che va messo proprio la! Per cui, come soluzione geniale, ma alternativa, ho marchiato mia figlia con il cerotto FEVERMONITOR, una trovata geniale (secondo me l’unico e veramente utile wearable object), che per 48 ore monitora la temperatura del bebè facendo apparire la scritta N(iente) – 37 – 38 sul disegno del cerotto. Cosi Elisabetta, codice di battaglia Chiquita, adesso si aggira per casa con una coccinella arancione ed il naso arrossato e grondante. Fortunatamente per ora il responso del bollino è: niente febbre!!! Grande NonnaPat che ci ha regalato questo magnifico/geniale gadget tecnologico!

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Speriamo che le passi in fretta, perché oltre a soffrire povera tatina, l’utilizzo dell’aerosol come da prassi è una sfida che non penso di poter vincere. Qualcuno dice di averlo fatto alla proprio bimbo, ma secondo me sono solo leggende metropolitane!

Vi terrò aggiornati, per intanto proseguiamo con l’aspira-moccio!

 

 

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