Ieri appiedati, oggi auto-muniti

Siamo ritornati auto-muniti. Evviva! Oggi ci hanno chiamato dall’officina e ci hanno comunicato che il danno era riparato. La fattura in lussemburghese o francese, non mi ricordo, elencava una serie di pezzi e di manutenzioni fatte per un totale di 207 euro. Beh dai, ce la siamo cavata con poco. Considerando che ce l’hanno riparata in un giorno, che hanno sostituito dei pezzi elettronici e che è l’unico nostro mezzo di locomozione, a parte i bus, qui in Lussemburgo … direi BUONO!

Questa piccola mancanza di “autonomia” ci ha fatto capire come la capitale sia più un paesone piuttosto che una grande città. Ad esempio, ieri, per andare al corso di francese ho cercato una combinazione di autobus che potesse venirmi utile. A dire il vero c’era, ma dal sito non mi tornava una cosa. Avrei dovuto prendere il numero 8 o il 28 per poi cambiare allo stadio Josy Barthel con il 37. La cosa strana era che le linee dei pullman, per come recita il sito, sono solo 30. Quindi?

Sebbene il percorso di questo fantomatico 37 fosse segnato, ho provato a vedere  su maps  quanto fosse la distanza a piotte, cioè il classicone dello studente squattrinato: la camminata. Responso: 6Km circa per un totale di 50 minuti. Sapendo che alla sera ci sono poche corse e che la prima volta è sempre un delirio, ho preferito sentirmi giovane ancora una volta! Zainetto in spalla, sono partito da casa alle 18:45 e con una bella andatura sono arrivato in aula alle 19:35. Bella passeggiata, per me! Forse un po meno per i miei compagni che si sono sorbiti l’odore di stalla per tutta la lezione.

Comunque giusto per aggiungere un’altra perla alla mia collezione di sfighe, arrivato a metà del percorso mi è venuta un’agghiacciante folgorazione: “Non è che dopo aver fatto i compiti … ho lasciato i libri a casa?” Cioè faccio tutta sta fatica per andare al corso in orario e non ho nemmeno uno straccio di libro e foglio su cui scrivere? Posso essere così pirla?

IMG_3660Si sono PIRLA! Mi ero portato solo matita, penna ed il libro degli esercizi, che però l’insegnante schifa. Fortunatamente quella sera ero in buona compagnia. Diciamo che quasi il 50% del corso non aveva il libro con se. E qui ho imparato una cosa nuova. Per ovviare alla dimenticanza, la generazione moderna non mette più il libro a meta per condividerlo con lo smemorato, come quando andavo a scuola io. Eh no!

Dopo aver confessato con vergogna la mia colpa, la mia vicina mi dice: ” …fatti una foto con il cell delle pagine che faremo, cosi puoi seguire”. Ah bella storia – thankyou for sharing! Cosi tra un pinch e uno zoom, ho fatto la mia bella lezione, senza quasi sentire la mancanza del libro. Solo un po di batteria in meno. La mia prima lezione 2.0

Il ritorno è stato molto più “romantico”. Da lontano (ma neanche tanto) vedevo le luci dei riflettori dello stadio Josy Barthel, dove andava di scena la nazionale lussemburghese contro la Slovacchia di Hamsik. Praticamente lo stadio viene usato solo per la nazionale e l’atletica.  Quella sera il Lussemburgo cercava di centrare un obiettivo molto importante. Secondo le dichiarazioni del CT Luc Holtz (cosi mi informa Mamma che legge il corrispettivo di Leggo Lussemburghese) era importante non perdere per non arrivare ultimi nel girone C. Infatti dopo la disfatta contro la Bielorussia, il Lussemburgo era penultimo.

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Non mi pare sia andata bene ed ora sono proprio ultimi con la peggior differenza reti del girone (6 GF – 27 GS). Insomma il Lussemburgo sarà anche un paradiso fiscale, ma sul calcio è un Inferno. C’è da lavorare…

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